Nel 1796 l'esercito Napoleonico marciava nel Veneto per distruggere la veneranda Repubblica di Venezia. La notte del 6 novembre di quell'anno Niccolò Balbi Podestà di Monselice dormiva nella sua camera quando giunse a tarda ora un generale ,con numerosa truppa francese. Recatosi dal Balbi lo fece alzare ed imperiosamente gli ordinò di consegnare ai suoi militi tutto ciò che a loro occorresse. Il Balbi si schermiva dicendo di esser la città povera e sprovvista, ma il generale prepotente minacciava ad alta voce. Al ,rumore accorse il servo del Balbi. il quale avendo udite le minacciose parole del Generale temeva per il padrone Entrato il servo nella camera e vedendo il francese col cappello in testa, impetuosamente glielo strappò, dicendo che innanzi ad un Rappresentante della Serenissima si doveva aver rispetto. Ciò fatto si pose al fianco del padrone in atto di difesa. e per allora la cosa non ebbe seguito. Ma il 21 gennaio seguente 1797 il Generale Augeran passando per Monselice chiese al Balbi con modi superbi e villani la consegna del servo per farlo fucilare in castigo dell'oltraggio recato al suo collega, altrimenti avrebbe incendiato il paese. Il Balbi disse che il servo era un povero pazzo e con lunghi discorsi poté tranquillizzare Augeran, col patto però di mandare il servo al Podestà di Padova perché lo punisse. Il giorno dopo il servo partì per Padova con una lettera che il Balbi inviava a Francesco Labia, che fu poi l'ultimo Podestà Veneto in Padova. Tale lettera trovasi nell'Archivio Civico di Padova, ma non reca né il nome del servo né quello del generale oltraggiato, ma raccomanda il servo fedele e termina con queste parole: Le ingiurie e minacce scagliate contro di me da l'Augeran non furono né poche né tollerabili, ma conviene soffrire. Tre mesi dopo Monselice e Padova cadevano in mano ai Francesi.
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